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Buona la prima per il trofeo “Città di Codroipo”

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Successo su tutta la linea per la grande kermesse dedicata al mini rugby dell'OverBugLine di Riccardo Sironi e Susana Greggio

citta-di-codroipo-2015Buona la prima per il trofeo “Città di Codroipo” di mini rugby, al polisportivo comunale della cittadina friulana. La manifestazione segnava l'esordio dell’associazione sportiva OverBugLine Rugby Codroipo a meno di un anno dalla fondazione sul piano organizzativo. E, come si suol dire, se non rose...

A corollario dell'happening dedicato ai mini rugbysti c'è stata la mostra delle maglie dei campioni, curata da Corrado Mattoccia, al ristorante “Ai Gelsi” di Codroipo, collezione proveniente direttamente dal Museo del Rugby della Capitale. L’esposizione è stata inaugurata venerdì 5 giugno 2015 alle 19.30 alla presenza dell’assessore allo sport, associazioni e volontariato del comune di Codroipo, Flavio Bertolini ed è rimasta visibile per tutto il fine settimana. In esposizione una quarantina di maglie, donate alla collezione dello stesso Mattoccia da atleti che hanno fatto la storia della pallovale internazionale. 

La prima edizione del trofeo di mini rugby (quindi fino ai dodici anni d’età) “Città di Codroipo” si è svolta dal mattino al pomeriggio, con numeri veramente importanti: non meno di 400 giovani rugbysti si sono sfidati durante una giornata di sport, divertimento e aggregazione sui rettangoli verdi del polisportivo. 

L'OverBugLine Codroipo Rugby è coordinata dall'attivissimo Riccardo Sironi (ex giocatore di San Donà, Udine e Pordenone, oggi responsabile tecnico sul campo di Goricizza di Codroipo) e dalla presidentessa Susana Greggio, con la fattiva collaborazione di tutti gli allenatori e i genitori degli scatenati atleti.

Il numero di atleti del Medio Friuli che si sta appassionando al rugby è in continuo ed esponenziale aumento, a dimostrazione che la semina effettuata durante gli ultimi mesi dall’OverBugLine Rugby Codroipo nelle scuole, anche con il progetto SMS (Scuola Movimento Salute), sta dando i suoi frutti. Sfide entusiasmanti si sono viste anche durante il terzo tempo, dove i 396 atleti si sono alternati sotto il tendone, armati di posate e tanto appetito!

A seguire i risultati delle finali. Under 12: Benetton Treviso vs Vittorio Veneto 8 a 0; Under 10: Benetton Treviso vs Vittorio Veneto 6 a 1; Under 8: Vittorio Veneto vs Pordenone 4 a 2; Under 6: primo Pordenone; secondo Vittorio Veneto e terzo Fogliano Redipuglia. Sono stati consegnati premi anche ai migliori giocatori di ogni categoria Under 12: Tommaso Zocco Trieste; Under 10: Greta Copat Maniago Rugby; Under 8: Pietro Di Lazzaro OverBugLine Rugby Codroipo; Under 6: Giovanni Nadalin OverBugLine Rugby Codroipo. Il trofeo per la miglior società è andato alla squadra di Vittorio Veneto e quello per il Metamen (giocatore che ha realizzato più mete) al pordenonese Under 8 Giovanni Marzotto con 9 segnature personali.

I complimenti sono giunti da tutti, compresi i rappresentanti delle istituzioni, tra cui il consigliere regionale Riccardo Riccardi, l’assessore allo sport della provincia di Udine, Beppino Govetto, l’assessore del comune di Codroipo Flavio Bertolini e il presidente dell’ASP Daniele Moro, Andrea D’Antoni. Gli occhi che brillavano maggiormente di gioia erano di Elio De Anna. Consigliere regionale con un passato da grande rugbista nelle squadre di Udine, Cus Ferrara e Rovigo, e con una passione profonda e mai sopita per questo sport, che finalmente anche nel Medio Friuli sta scoprendo giovani appassionati con grandi potenzialità.

Piergiorgio Grizzo

Talenti del Friuli Venezia Giulia in Veneto

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schiavon jacopoNel Mogliano Rugby, che domenica ha conquistato il titolo di campione d'Italia Under 18 nel match di finale giocato a Viadana contro la Capitolina Roma, c'erano ben 5 atleti friulgiuliani. Al successo tricolore dei biancoblù hanno infatti contribuito Jacopo Schiavon (nella foto), prima linea, proveniente dal Rugby Pordenone, Dino Sutkovic, di origini bosniache e anch'egli prima linea proveniente dal vivaio del club naoniano, Giacomo Nicotera, capitano e numero otto proveniente dal Venjulia Trieste, Claudio Milani, terza linea di Pordenone, e Antonio Rizzi, udinese, sponda Leonorso, l'apertura che infilando tra i pali cinque piazzati su cinque è stato il match winner della sfida di finale. Ma tutti i friulgiuliani sono stati determinanti in questa cavalcata trionfale che ha portato il Mogliano a laurearsi campione. Tutti hanno giocato da titolari e da protagonisti e per Schiavon c'è stato anche durante l'anno l'esordio in prima squadra nel campionato d'Eccellenza.

E non è finita qui: altri due rugger friulani hanno giocato con la Benetton Treviso, sconfitta in semifinale proprio dal Mogliano: il pilone Damiano Borean, proveniente da Pordenone, e il mediano di mischia Federico Gubana della Udine RFC. Tutti gli atleti citati fanno poi parte della rappresentativa regionale allenata da Federico Dalla Nora, altra importante occasione di crescita agonistica.

Insomma, i vivai regionali sono fertili e sfornano talenti, che poi, però, per raggiungere i livelli che gli competono, sono costretti ad emigrare. “Non siamo inferiori al Veneto quanto a potenziale – è il commento del delegato FIR Francesco Silvestri – facendo le debite proporzioni numeriche la nostra regione sta confermando di avere vocazioni e talento di altissimo livello. Possiamo e dobbiamo crescere ancora a livello tecnico, formando allenatori sempre più qualificati. L'attività delle selezioni regionali è fondamentale nel percorso di crescita dei ragazzi, perché consente loro di alzare l'asticella misurandosi con altre realtà di alto profilo. Bisogna però che le società collaborino, mandando ai raduni gli atleti convocati. Il nostro obbiettivo nel medio - lungo termine deve essere quello di far sì che questi talenti non siano costretti ad emigrare fuori dal Friuli Venezia Giulia per vincere un titolo italiano di categoria o per fare altre esperienze importanti”.

Piergiorgio Grizzo

Anche la Benetton Treviso in ritiro a Tarvisio

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Dopo gli Azzurri del Seven anche il club della Guinness Pro 12 sarà in collegiale nella località turistica friulana dal 10 al 13 luglio. Organizzano la Gladiatore Sport e l'Alp Rugby Tarvisio

20150516-benetton-scarlets-6837Tra Tarvisio e la pallovale il feeling è ormai consolidato. Dopo aver ospitato il collegiale della nazionale azzurra di Rugby Seven, alla vigilia della prima tappa delle qualificazioni alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, la località turistica friulana sarà anche sede del ritiro estivo della Benetton Treviso.

Il team della Marca, che partecipa al Guinness Pro 12, il super torneo per franchigie scozzesi, gallesi, irlandesi ed italiane, inizierà la preparazione il 15 giugno e, dopo 3 intense settimane, si concederà un breve periodo di “scarico” tra le montagne della val Canale. I biancoverdi soggiorneranno da venerdì 10 a lunedì 13 luglio all'Hotel Bellavista di Camporosso di Stefano Rosenwirth e Renato D'Aronco, lo stesso che ha ospitato anche la comitiva azzurra, e si alleneranno presso lo stadio comunale. Attorno alla presenza della Benetton è previsto nello stesso week end un programma di eventi collaterali al momento allo studio. Di certo ci sarà spazio per un torneo amatoriale di touch rugby, nel quale saranno coinvolti anche gli atleti del club trevigiano. Organizzano Alessio Telatin, titolare della Gladiatore Sport di Maser, azienda che realizza e distribuisce materiale da gioco per la pallovale, che della Benetton è anche sponsor tecnico, e Alberto Stendardo della Alp Rugby Tarvisio.

Nel frattempo pare essere già a buon punto il progetto per la realizzazione di un terreno di gioco dedicato in primis proprio alla pallovale. “Abbiamo individuato l'area nella zona dei trampolini per il salto con gli sci – spiega lo stesso Stendardo – e a breve dovremmo entrare nella fase dei lavori. Il nostro obbiettivo sarebbe quello di far diventare Tarvisio un polo di riferimento per i ritiri di club e nazionali”.

Piergiorgio Grizzo

Ultimo aggiornamento Lunedì 08 Giugno 2015 15:40

Torneo di Touch 'Città di Latisana'

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Domenica 5 Luglio a Gorgo di Latisana (Ud), presso il campo sportivo, si terrà il primo torneo di Touch "Città di Latisana" organizzato dalla Bintars Touch Rugby ASD.

Il torneo si svolgerà con la formula del girone all'italiana, con partite di due tempi di 12 minuti l'uno. Immancabile terzo tempo e musica fino alla sera nella cornice di verde della frazione di Gorgo di Latisana.

Per maggiori informazioni e scheda partecipazione Facebook Bintars Touch Rugby - Web www.bintarsrugby.it

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Intervista al team manager azzurro Orazio Arancio dopo il collegiale della nazionale italiana Seven in Friuli Venezia Giulia

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silvestri-arancio-dallanoraOrazio Arancio, colonna della nazionale italiana degli anni d'oro, quella guidata da George Coste, che a fine anni Novanta conquistò l'ingresso nel torneo delle Sei Nazioni, è oggi, da due stagioni, il team manager degli Azzurri del Seven, disciplina della quale è responsabile in seno alla Federazione ormai da svariati anni. Insomma, il popolare “Bimbo”, che in questa parte d'Italia  molti ricordano con affetto anche per la sua lunga militanza nelle fila del Benetton Treviso, è oggi il principale referente del Seven-a-side nel nostro Paese, specialità, che con l'imminente ingresso alle Olimpiadi, a partire da Rio De Janeiro 2016, è destinata ad assumere un'importanza cruciale per lo sviluppo e la diffusione della pallovale a livello planetario. Arancio ha da poco trascorso in Friuli Venezia Giulia cinque giorni al seguito della selezione azzurra, che ha sostenuto a Tarvisio un intenso ritiro collegiale, in vista della prima tappa del circuito europeo, in programma a Mosca il 6 e 7 giugno (gli altri impegni di questa lunga estate calda a Londra e Lisbona ed Exeter), che qualificherà alla rassegna iridata (oltre a rifinire la preparazione gli Azzurri si sono prestati a partecipare ad alcuni impegni extra agonistici, come la consegna dei diplomi ai ragazzi della selezione regionale Under 14 e la cerimonia in ricordo della Grande Guerra al sacrario di Redipuglia). E' stata l'occasione per fare con lui il punto della situazione alla vigilia di un filotto di impegni internazionali fondamentali per il nostro “Settebello”. 

Innanzitutto come vi siete trovati in Friuli Venezia Giulia?

“E' stato un soggiorno davvero proficuo. Dal punto di vista tecnico la squadra ha rivisto e perfezionato le giocate, i re start,  l'organizzazione difensiva. Avevamo con noi 20 atleti, che hanno potuto sostenere degli allenamenti di spessore, grazie anche alla presenza della nazionale danese, che ha fatto da sparring partner d'eccezione.  Poi vorrei spendere due parole per l'organizzazione e l'ospitalità che sono state davvero impeccabili, grazie ad Alberto Stentardo e al suo staff, nonché ai titolari ed al personale dell'Hotel Bellavista di Camporosso, che ci hanno fatto sentire davvero a casa. Insomma, un ambiente a misura di squadra, ideale per la preparazione di un team di professionisti. Un merito speciale va riconosciuto al delegato FIR, Francesco Silvestri per la sua serietà ed intraprendenza. E' stato in grado di recuperare risorse fondamentali per il Seven in un momento così difficile e a rendere possibile il nostro arrivo in Friuli.”

Ritiene che Tarvisio possa diventare una sorta di quartier generale per il Seven italiano come molti, qui da noi, auspicano?

“Essendo il Seven disciplina olimpica, in vista di Rio 2016 dovremo avvalerci per forza dell'Acquacetosa e degli altri centri di preparazione Coni. Tuttavia, vista la positiva esperienza  e vista la presenza di gente motivata a sostenere la crescita di questa disciplina come Silvestri e i suoi collaboratori, penso che si possa concretamente pensare di organizzare altri collegiali qui in Friuli e anche un evento internazionale, magari a Tarvisio o a Trieste. L'Italia deve aspirare ad avere una tappa delle World Series e la vostra regione è senz'altro tra le principali candidate”. 

Che obbiettivi vi siete posti per questo circuito europeo?

“Vogliamo giocarci le nostre carte e tentare di qualificarci per Rio, ovviamente. Siamo consapevoli che non sarà una passeggiata, ma ci proveremo. Ci sono Paesi nel Seven che stanno facendo passi da gigante. Anche realtà che nel xv ancora stentano come Spagna e Portogallo. C'è poi la Russia, che ha vinto l'ultimo torneo di Hong Kong, che investe milioni e dispone di una squadra di super professionisti. Attualmente è la candidata numero uno alla qualificazione, insieme alla Francia (la Gran Bretagna è già qualificata ndr). Per noi è davvero dura misurarci con questi colossi, ma non ci diamo per vinti. Nel gruppo abbiamo ottimi atleti, gente come Mirco Bergamasco, Giulio Rubini, David Odiete, Giulio Toniolatti, che già giocano anche nel xv a livello internazionale, più altri giovani di talento”. 

Per lo sviluppo del Seven in Italia che ricetta adotterebbe?

“Nel breve e medio termine metterei sotto contratto una quindicina di atleti, per potergli consentire di allenarsi nel Seven a tempo pieno e partecipare ai tornei in giro per il mondo. Una buona soluzione per questa specialità potrebbe essere in futuro quella di creare delle squadre all'interno dei gruppi sportivi militari, come avviene per molte altre discipline olimpiche. Sul territorio andrebbero organizzati dei tornei regionali, che poi potrebbero sfociare nelle finali nazionali. Un'attività da portare avanti in estate attraverso i comitati regionali. Mi rendo conto, tuttavia, che i club arrivino spesso alla fine della stagione del xv esausti e senza più risorse e che quindi richiedere loro ulteriori impegni al momento non è pensabile, vista anche la situazione economica attuale. Per il futuro però, step by step, dobbiamo cercare di imboccare questa strada, partendo magari dai comitati più interessati e recettivi, come, per esempio, quello del Friuli Venezia Giulia”.

Piergiorgio Grizzo

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