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Comitato Regionale F.I.R. Friuli Venezia Giulia

Il Venjulia schiera la prima squadra...anche a scuola

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Il club alabardato dalla prossima stagione scolastica – sportiva potrà contare su quattro nuovi allenatori di primo livello, fatti e formati in casa per intensificare il lavoro tra gli studenti

venjulia giovanileIl Venjulia Trieste schiererà gli atleti della prima squadra non solo in serie C, ma anche nelle scuole cittadine. E' questo il proposito del club alabardato, che dalla prossima stagione scolastica – sportiva potrà contare su quattro nuovi allenatori di primo livello autoctoni, fatti e formati in casa, insomma a tutti gli effetti made in Venjulia. “Già ora – spiega il general manager Emanuele Stefanelli – abbiamo una filiera completa, che parte dall'Under 6 per arrivare alla prima squadra con 148 tesserati atleti, ma vogliamo allargare ancora la base, aumentando gli interventi nelle scuole. Per questo motivo abbiamo chiesto ed ottenuto il coinvolgimento di diversi atleti della prima squadra”. Il Venjulia opera su tre plessi scolastici con bambini delle elementari e ragazzini di prima media. “Non solo, vorremmo che il rugby diventasse sempre di più uno sport sentito e vissuto a Trieste. Siamo un po' penalizzati dal fatto che le nostre strutture non siano in città, ma a Prosecco, sul Carso. Questo, nella gara con altre discipline, non ci aiuta, visto che il ragazzino deve poter avere la possibilità di fare sport sotto casa, a tiro di bicicletta. Allo stesso tempo, però, c'è da dire che per la prima volta nella sua lunga storia la pallovale triestina può contare su un impianto tutto per sé, che non deve dividere, con tutte le difficoltà del caso, con altri sport, come succedeva per esempio negli anni eroici del San Luigi”.

“A breve – continua Stefanelli – dovrebbe essere utilizzabile, questa volta in condominio con il calcio, anche un campo in sintetico, peraltro omologato Irb, che si trova sempre nella struttura di Prosecco. Sarebbe una bella boccata d'ossigeno per noi, visto che al momento tutte le nostre squadre giocano e si allenano sullo stesso terreno”. Quest'ultimo, tra l'altro, a fine stagione sarà chiuso per essere sottoposto a lavori di risemina e ad altre migliorie.

Nel frattempo la società del presidente Andrea Boltar si sta strutturando sempre di più anche sotto il profilo tecnico e societario. Nel primo caso con riunioni periodiche per tutti gli allenatori del club, da quelli che siedono sulla panca del First XV, Mauro Del Frate e Piero Moradei, agli educatori del mini rugby, in modo tale che la linea tecnica seguita nelle varie squadre sia la medesima. 

Tanti progetti, infine, sono in cantiere, altri sono già realtà. Come la collaborazione transfrontaliera con le scuole italiane di Capodistria, dove i tecnici del Venjulia operano già da qualche tempo. O come i gemellaggi tecnici con le squadre di Rijeka e Lubiana, che periodicamente vengono ad allenarsi a Prosecco. Insomma, Trieste, da sempre, per sua vocazione, una città di confine, crocevia di mondi e culture, è la testa di ponte ideale per tanti progetti, anche sportivi, che puntino all'Europa dell'Est. Ne parleremo diffusamente nelle prossime settimane. 

Piergiorgio Grizo

Ultimo aggiornamento Mercoledì 22 Aprile 2015 10:29

L’istanza di Brandolin risparmia la grana dello Split payment alle Asd

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brandolinTrieste, 16 aprile 2015. Con una piccola frase in una circolare corposa è stato risolto un grande problema per le associazioni sportive dilettantistiche.

È questo il pensiero dell’esperto fiscale del Coni Fvg Alberto Rigotto in merito allo “split payment”, ovvero quella scissione dei pagamenti fra costo vivo e Iva, introdotto per le pubbliche amministrazioni dalla Finanziaria 2015 al fine di ridurre l’evasione delle imposte e che avrebbe dovuto interessare anche le Asd. È notizia di questi giorni infatti che, accogliendo l’istanza dell’onorevole e presidente del Coni regionale Giorgio Brandolin, nella circolare 15/E del 13 aprile applicativa del nuovo regime di pagamenti l’Agenzia delle Entrate ha escluso le Asd in regime 398 da questo tipo di disciplina.

Per i club dilettantistici in sostanza non cambia nulla rispetto a ieri: per tutte le fatture emesse nei confronti della pubblica amministrazione, Comuni compresi, continueranno ad incassare il corrispettivo IVA compresa e versando successivamente e trimestralmente all’erario il 50% dell’IVA incassata. Se invece fossero state assoggettate al nuovo regime dello split payment, le asd in regime 398 non avrebbero incassato l’IVA sulle fatture, andando così in credito IVA (il 50% che le asd non versano all’erario in quanto destinatarie di un regime forfettario agevolato) con notevoli problematiche applicative tipo la possibilità poi di recuperare in tempi normali il credito iva creaotosi. “Con una piccola frase in una circolare corposa è stato risolto un grande problema per le Asd – ha chiarito Alberto Rigotto - che dopo aver ottenuto la forfetizzazione al 50% anche per le fatture di sponsorizzazione (fino a dicembre dello scorso anno veniva recuperato solo il 10% dell’IVA su tali fatture), si sarebbero trovate in un “grande pasticcio” con moltissime implicazioni negative; ad esempio l’impossibilità di accedere ai canali ordinari per il rimborso dell’IVA; le Asd in 398 non presentano dichiarazione IVA e quindi come avrebbero potuto chiedere il rimborso dell’IVA a credito? Un grazie al Presidente Brandolin il cui intervento e la conseguente circolare hanno risolto una questione molto importante per le Asd”.

Giovani fischietti crescono

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Anche il movimento arbitrale cresce in Friuli Venezia Giulia. Sulle orme dei fratelli Dordolo si stanno mettendo in luce alcuni prospetti interessanti. Il pordenonese Matteo Franco ha da poco debuttato in serie C dopo appena una dozzina di partite tra gli Under.

FrancoAnche il movimento arbitrale è in costante crescita in Friuli Venezia Giulia. Nella storia della sezione regionale, che di fatto coincide con quella di Udine, oggi guidata da Luca Petaccia, spiccano i fratelli Nereo e Mauro Dordolo (oggi tecnico territoriale del Triveneto), arrivati nel recente passato a dirigere anche test match internazionali, e Francesco Lento, che nel curriculum ha anche due finali di Top Ten come giudice di linea. Oggi i referee friulgiuliani   più esperti sono Francesco Nocera e Gianmarco Toneatto che fischiano in serie B (Gruppo Nazionale 2), Giampiero Crivellini e il già citato Luca Petaccia, giudici di linea anche in serie A. Ma la base si sta allargando e sono sempre di più i novizi che si avvicinano al mondo arbitrale. Anche a Pordenone (da dove provengono Massimo Fraziano e Giorgio Busicchio), dopo il tentativo di qualche anno fa, è nell'aria l'apertura di un'altra sezione.

Sempre dal capoluogo del Friuli Occidentale arriva l'ultimo debuttante eccellente dei fischietti regionali, quel Matteo Franco, classe 1987, che, dopo appena una dozzina di partite tra gli Under , ha debuttato in serie C domenica 12 aprile dirigendo Azzano Decimo – Pallovale Isontina. “La mia esperienza da direttore di gara – racconta lo stesso Franco -  è iniziata l'anno scorso, come derogato, quando ancora giocavo (pilone ndr) nelle fila del Lemene Portogruaro. Quindi ad ottobre 2014 ho deciso di dedicarmi a tutti gli effetti all'arbitraggio. Il mio esordio assoluto è stato un incontro del campionato Under 14 tra Rubano ed Alto Vicentino”.  Poi è venuta un'altra decina di partite tra Under 16 e Under 18, compreso un match del girone Elite tra Benetton e San Donà, altri tornei ed amichevoli internazionali. Fino all'esordio tra i Seniores in serie C. Un'escalation rapida per un giovane ed interessante prospetto (tutorato da Francesco Lento) su cui molti sono disposti a scommettere. “Credo di aver trovato la mia vera vocazione – racconta – l'arbitro nel rugby ha una dignità maggiore che in altri sport. E' un fluidificatore, uno preposto ad agevolare il gioco, non è in antagonismo con i giocatori. Personalmente mi ispiro a Marius Mitrea, un arbitro non protagonista, che in campo non fa lo sceriffo ma dialoga con i giocatori, pur facendosi rispettare”.

“Questa nuova esperienza mi sta davvero entusiasmando. Mi alleno bene, curando in particolare la parte aerobica e la conoscenza del gioco. Devo dire che ci si sente seguiti e supportati dalla Federazione e questo fa senz'altro piacere”.

“Auspico – conclude – che tanti altri giovani si avvicinino. Ci sono tanti ragazzi che amano il rugby ma non trovano tanto spazio come giocatori. Per loro c'è un'altra bella opportunità per restare nell'ambiente, quella dell'arbitraggio”. 

Piergiorgio Grizzo

 

Ultimo aggiornamento Mercoledì 15 Aprile 2015 09:17

Valorizzare le esperienze del territorio: Il progetto tecnico della società nella formazione dei giocatori per arrivare ad avere successo

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La Delegazine Friuli Venezia Giulia della Federazione Italiana Rugby, con l'intenzione di migliorare lo scambio di esperienze con e tra le società del territorio ha dato corso ad un progetto denominato: "Valorizzare le esperienze del territorio".

In quest’ottica è stato proposto alle società più rappresentative del nostro territorio di organizzare una serie di incontri, presso i club stessi, aperti a tecnici e dirigenti delle altre società sul tema: “Il progetto tecnico della società nella formazione dei giocatori per arrivare ad avere successo”.

I relatori saranno scelti tra una delle seguenti figure: direttore sportivo, direttore tecnico o allenatore delle società interpellate.

Idealmente gli incontri dovrebbero iniziare da Pordenone e terminare con Trieste e tenersi entro maggio 2015.

La Delegazione è in attesa di ricevere riscontro dalle società interpellate.

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