Nel Mogliano Rugby, che domenica ha conquistato il titolo di campione d'Italia Under 18 nel match di finale giocato a Viadana contro la Capitolina Roma, c'erano ben 5 atleti friulgiuliani. Al successo tricolore dei biancoblù hanno infatti contribuito Jacopo Schiavon (nella foto), prima linea, proveniente dal Rugby Pordenone, Dino Sutkovic, di origini bosniache e anch'egli prima linea proveniente dal vivaio del club naoniano, Giacomo Nicotera, capitano e numero otto proveniente dal Venjulia Trieste, Claudio Milani, terza linea di Pordenone, e Antonio Rizzi, udinese, sponda Leonorso, l'apertura che infilando tra i pali cinque piazzati su cinque è stato il match winner della sfida di finale. Ma tutti i friulgiuliani sono stati determinanti in questa cavalcata trionfale che ha portato il Mogliano a laurearsi campione. Tutti hanno giocato da titolari e da protagonisti e per Schiavon c'è stato anche durante l'anno l'esordio in prima squadra nel campionato d'Eccellenza.
E non è finita qui: altri due rugger friulani hanno giocato con la Benetton Treviso, sconfitta in semifinale proprio dal Mogliano: il pilone Damiano Borean, proveniente da Pordenone, e il mediano di mischia Federico Gubana della Udine RFC. Tutti gli atleti citati fanno poi parte della rappresentativa regionale allenata da Federico Dalla Nora, altra importante occasione di crescita agonistica.
Insomma, i vivai regionali sono fertili e sfornano talenti, che poi, però, per raggiungere i livelli che gli competono, sono costretti ad emigrare. “Non siamo inferiori al Veneto quanto a potenziale – è il commento del delegato FIR Francesco Silvestri – facendo le debite proporzioni numeriche la nostra regione sta confermando di avere vocazioni e talento di altissimo livello. Possiamo e dobbiamo crescere ancora a livello tecnico, formando allenatori sempre più qualificati. L'attività delle selezioni regionali è fondamentale nel percorso di crescita dei ragazzi, perché consente loro di alzare l'asticella misurandosi con altre realtà di alto profilo. Bisogna però che le società collaborino, mandando ai raduni gli atleti convocati. Il nostro obbiettivo nel medio - lungo termine deve essere quello di far sì che questi talenti non siano costretti ad emigrare fuori dal Friuli Venezia Giulia per vincere un titolo italiano di categoria o per fare altre esperienze importanti”.
Piergiorgio Grizzo